Giornale MC

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Prima uscita in occasione della seconda tappa campionato regionale città di Ragusa

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«Il cibo è il prodotto di un territorio e delle sue vicissitudini, dell’umanità che lo popola, della sua storia e delle relazioni che ha instaurato».

Masseria Cuccia è presente alla Fiera del Mediterraneo, che ha inaugurato ieri la 68esima edizione e resterà aperta fino al 9 giugno.
Un intero padiglione è destinato a “Madonie expo” (padiglione 22) con le eccellenze e i prodotti tipici madoniti, legati al mondo dell’artigianato e dell’enogastronomia.

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L’IMPERIALISMO E’ UN ESTINTORE di BIODIVERSITA’!

Dalla repressione sofisticata che ha colpito per decenni i GRANI SICILIANI ANTICHI – allo STERMINIO delle VACCHE MODICANE…la BIODIVERSITA’ SICILIANA è stata disintegrata da mezzo secolo di SPETTACOLO COLONIALE TOTALITARIO, un PENSIERO UNICO sponsorizzato dall’ENI e imposto dalle Università della Sicilia italienata, al costo di un fiume di miliardi europei della PAC erogati dall’AIMA prima, dall’AGEA poi.

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NOI DI MASSERIA CUCCIA CI RIBELLIAMO E SEMINIAMO I GRANI ANTICHI DELLA NOSTRA TERRA!

 

 

DICEMBRE 2017

L’utilizzo dei grani antichi si sta diffondendo sempre di più. Vediamo quali sono i vantaggi nutrizionali, scientificamente riconosciuti, di queste varietà.

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Recenti ricerche hanno dimostrato che la celiachia è aumentata da due a quattro volte nel corso degli ultimi cinquant’anni.

Tuttavia le cause di quest’incremento non sono state ancora completamente chiarite1. Un dato ormai scientificamente acquisito è che le proteine del glutine delle varietà di frumenti antichi contengono meno «epitopi tossici», cioè le sequenze aminoacidiche riconosciute dai linfociti delle persone affette da celiachia2. Una dieta a base di queste varietà di frumento può dunque aiutare nella prevenzione3.

Studi comparati tra varietà di frumento antiche e moderne hanno evidenziato che le prime producono granella, che abbassa o annulla la produzione di citochine pro-infiammatorie nell’organismo umano4.

Le farine di frumenti antichi sono ricche di una grande varietà di sostanze fitochimiche biologicamente attive come i polifenoli, che svolgono importanti funzioni nutraceutiche, incluse le attività: antitumorale, antinfiammatoria, immunosoppressiva, cardiovascolare, antiossidante e antivirale. Le varietà di grano antico hanno mostrato convincenti effetti benefici riguardo vari parametri legati a malattie cardio-metaboliche, quali i profili lipidici e glicemici, e agli stati infiammatori e ossidativi.

Un recente5 studio ha messo in evidenza un abbassamento significativo del colesterolo totale, di quello Ldl, detto anche «cattivo», e del glucosio nel sangue, oltre a un aumento delle cellule staminali in circolazione mobilizzate dal midollo osseo, che sono in grado di riparare i vasi sanguigni danneggiati.

di Umberto Anastasi, Paolo Caruso e Paolo Guarnaccia del Dipartimento di agricoltura, alimentazione e ambiente dell’Università degli studi di Catania, e Giuseppe Li Rosi dell’associazione Simenza – Cumpagnìa siciliana sementi contadine 

Note

1. Rubio-Tapia et al, «Increased prevalence and mortality in undiagnosed celiac disease», Gastroenterology, 137, 88-93 (2009).
2. Van den Broeck H. C. et al., «Presence of celiac disease epitopes in modern and old hexaploid wheat varieties: wheat breeding may have contributed to increased prevalence of celiac disease», Theoretical and Applied Genetics, 121, 1527-1539 (2010).
3. Ventura A. et al, «Duration of exposure to gluten and risk for autoimmune disorders in patients with celiac disease», Gastroenterology, 117, 297-303 (1999). Ivarsson A. et al, «Epidemic of coeliac disease in Swedish children», Acta Paediatric, 89, 165-171 (2000). Fasano A., «Systemic autoimmune disorders in celiac disease», Curr Opin Gastroenterol, 22:674-679 (2006).
4. Gallo G. et al, «Durum wheat bread: old Sicilian varieties and improved ones», Journal of Agricultural Science and Technology, 4, 1939-1250 (2010). Valerii M. C. et al, «Responses of peripheral blood mononucleated cells from non-celiac gluten sensitive patients to various cereal sources», Food Chemistry, 176, 167-174 (2015).
5. Sereni A. et al, «Cardiovascular benefits from ancient grain bread consumption: findings from a double-blinded randomized crossover intervention trial», International Journal of Food Sciences and Nutrition, pp. 1-7 (2016).

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17 SETTEMBRE 2017

“DIFENDIAMO LA NOSTRA VITA DAL LIBERO MERCATO ILLIMITATO: UN CIBO SANO PER UN POPOLO SANO, NEL RISPETTO DELL’UOMO E DELL’AMBIENTE”

Domenica 17 Settembre il Meetup 5 stelle di Caltavuturo ha organizzato un’importante convegno, dal titolo “Grani antichi. Ritorno al futuro”, dedicato alle problematiche della nostra agricoltura, focalizzando l’attenzione sulla filiera del grano duro e sulla possibilità di rivitalizzarla con l’introduzione dei grani antichi siciliani. Hanno partecipato all’evento, come relatori, il Dott. Giuseppe Garlisi, i nostri portavoce regionale e nazionale, Valentina Palmeri e Giuseppe L’Abbate, e il Presidente dell’Associazione “Simenza”, Giuseppe Li Rosi.

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Si è parlato dell’inefficiente gestione del Piano di Sviluppo Rurale, della crisi dei prezzi dei prodotti agricoli, del fallimentare sistema di produzione del cibo in Sicilia, che non riesce a valorizzare e tutelare le nostre aziende agricole e i prodotti autoctoni e di qualità. Partendo dall’analisi delle criticità del settore agricolo, abbiamo individuato nella riscoperta delle varietà locali di grano un’importante occasione di valorizzazione delle nostre produzioni tipiche, in un contesto di ritorno al gusto e di tutela della biodiversità e dell’ambiente nella nostra isola.
In tal direzione è rivolto l’invito agli agricoltori locali ad approcciarsi ad un modello di aggregazione “a rete” delle piccole aziende agricole e dei sistemi produttivi, che oggi può costituire l’unico modello vincente in termini di competitività. Per la difesa ed il rilancio delle piccole realtà agricole, bisogna uscire dall’individualismo e confrontarsi con le altre realtà produttive esistenti nel territorio.

Si è parlato di sicurezza alimentare, delle patologie caratteristiche della nostra epoca e correlate al consumo di cibo inquinato e malsano e della valorizzazione di azioni tese a prevenirle; tra le più importanti, quella di intraprendere un percorso di informazione ed educazione alimentare nelle scuole, partendo dalla scelta di prodotti più sani e a Km0 per le mense scolastiche.

UN ALTRO MODO DI FARE COMUNITA’ E’ POSSIBILE: PASSARE DALL’ECONOMIA DELLA CRESCITA FOLLE E ILLIMITATA ALL’ECONOMIA DELL’EQUILIBRIO FRA PRODUZIONE E BISOGNI REALI, FRA IL NECESSARIO E LO SPRECO.

Con il programma del Movimento 5 Stelle per l’Agricoltura indichiamo che una scelta consapevole dal campo alla tavola è possibile, attuabile da subito con una rivoluzione pacifica per un ribaltamento progressivo del sistema dominante.

IN TUTTI I LUOGHI AL PRIMO POSTO L’INTERESSE DEI CITTADINI!”

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4 Aprile 2017

Terremoto Centro-Italia, agricoltori tornano a Castelluccio. Via alla semina delle lenticchie: “Per noi è la rinascita”

Dopo mesi di insistenti richieste alle istituzioni, gli agricoltori di Castelluccio di Norcia sono tornati a seminare la lenticchia nel Pian grande grazie all’apertura della strada provinciale 477, chiusa dal 30 ottobre, quando il sisma l’aveva distrutta. “Ripartiamo da qui – dicono commossi i titolari delle aziende agricole del borgo – per noi oggi è una giornata memorabile, l’inizio della rinascita”. Prossimo obiettivo, permettere ai turisti di arrivare a Castelluccio per lo spettacolo della fioritura, in estate, che prima del terremoto richiamava nella frazione di Norcia migliaia di turisti.

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APPUNTAMENTO 1-2 APRILE

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  • 08 Marzo 2017

La Sicilia, anche quest’anno, protagonista del primo show stagionale di morfologia.

L’1 e il  2 Aprile al via il trofeo Palermo Arabian Horses Cup – VIII Show Internazionale (ECAHO) Cat. B,  organizzato  dall’Associazione “Gruppo Equestre Monte Erice”, presieduta da Antonio Culcasi.

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In concomitanza con il concorso internazionale del Cavallo Arabo ANICA, nella magnifica struttura attrezzata del Parco della Favorita, il PATTI’S STABLE, in collaborazione con FITETREC ANTE SICILIA, organizza il «1° TROFEO REINING HORSE CUP» un evento sociale dimostrativo di REINING con la collaborazione di appassionati ed allevatori di Cavalli Quarter Horse.

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Masseria Cuccia sarà presente con la partecipazione alla manifestazione della propria cavalla THE SECOLO SUNRISE e l’esposizione di puledri in vendita.

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“Dopo lo straordinario successo dello scorso anno- dichiara l’organizzatore Antonio Culcasi- sono onorato di tornare a Palermo questa volta con uno show di caratura internazionale, a dimostrazione che la passione e la professionalità di questi anni hanno dato buoni frutti”.

In programma inoltre il 1° Concorso Regionale del Cavallo Arabo Montato e la prima tappa del Campionato Regionale Sicilia Fitetrec-Ante.

Previsti infine la monta da lavoro veloce, la gimkana western e la monta tradizionale.

 

 

 

 

The Secolo Sunrise, cavalla di proprietà di Masseria cuccia in vendita, in preparazione per il campionato reining 2017

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L’occasione per un ritorno d’eccezione al binomio agonistico!!

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Al via sabato l’XI edizione del Fungo Ferla Fest di Caltavuturo

Ecco il programma:

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SABATO 12 NOVEMBRE:
– Ore 9.30: Escursione guidata in fuoristrada a cura dell’Associazione “ABI THUR MOTORS” (Ritrovo
dei partecipanti presso Via Paolo Borsellino). Nel framezzo sosta nel cuore del paesaggio naturale
Caltavuturese alla ricerca del fungo di ferla e delle verdure selvatiche.
– Ore 10.30: “I feudi di Caltavuturo” visita guidata con degustazione dei prodotti tipici locali e grigliata
a base di funghi, presso il feudo “IL BORGO DEGLI ULIVI”. Passeggiata a cavallo nei meandri selvaggi
del feudo a cura dell’Associazione ”THE HORSES PLANET”.
– Ore 12.00: pranzo a base di funghi presso i locali convenzionati.
– Ore 18:00 incontro sulle tematiche del “PIANO SVILUPPO RURALE SICILIA 2014-2020” con la
partecipazione del Responsabile della misura 4.1 ”Sostegno a investimenti nelle aziende agricole”
presso il Museo Civico “Don Giuseppe Guarnieri”.
– Dalle ore 16:00 alle 19:00 Mostra dei funghi presso il Museo Civico “Don Giuseppe Guarnieri”
– Ore 20.00 Cena a base di funghi e verdure selvatiche presso i locali convenzionati.
DOMENICA 13 NOVEMBRE:
Esposizione auto d’epoca a cura dell’associazione “ABI THUR MOTORS” presso piazza san Francesco
– Ore 9.00: “La Sicilia vista dall’alto” escursione alla Rocca di Sciara con la partecipazione del Geologo
Alessandro Torre-Trasferimento con navetta da via Paolo Borsellino a partire dalle ore 08:30.
– 9,30 Visita guidata presso le chiese di Caltavuturo : Chiesa Madre- Chiesa Santa Maria la Nuova-
Chiesa Santa Maria di Gesù. ( contattare preventivamente l’ufficio turistico 0921 541759)
– Ore 10.00: Degustazione di ricotta in Via Paolo Borsellino.
– Ore 11.00: Esibizione equestre a cura dell’Associazione “THE HORSES PLANET” disciplina
“VOLTEGGIO ACROBATICO” eseguita dal cavaliere Biagio La Rosa presso il maneggio contr. Serra.
– Dalle ore 10:00 alle 13:00 escursione guidata in fuoristrada a cura dell’Associazione “IDENTITA’
MADONITA” euro 3,00 previa prenotazione al n. 3392990320
– Ore 11:00 “Le farse di Nofrio e Virticchio” spettacolo dell’Opera dei Pupi Siciliani a cura di Angelo
Sicilia presso il Museo Civico “Don Giuseppe Guarnieri”.
– Ore 12:00 Degustazione di pietanze a base di funghi e verdure selvatiche con ticket a 5 Euro presso
gli stand, presso i locali convenzionati pranzo a Euro 20.00
– Ore 15.00: Primo turno-Ore 16:00 Secondo turno- “Le farse di Nofrio e Virticchio” spettacolo
dell’Opera dei Pupi Siciliani a cura di Angelo Sicilia presso il Museo Civico “Don Giuseppe Guarnieri”.
Euro 3,00
– Ore 16.00 Spettacolo di Ginnastica Artistico-Acrobatico e Pole Dance a cura dei “DUO FIRE” presso
via G. Falcone slargo Parco delle Rimembranze.
– Ore 17:00 Spettacolo del Gruppo folk “GAZZARA” piazza San Francesco.
Ufficio Turistico (per la richiesta delle visite guidate o altre informazioni ); 0921 541759
Ufficio Attività Produttive (per la richiesta di stand): 0921 547300
Ristoranti a Caltavuturo
Alter Ego: 0921 541210 – 338 3927132
Four Roses; 329 8539766
L’Antico: 0921 540399 – 328 1855768
Mandria Giumenta: 0921 540341 – 366 1252548

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Considerazioni su una follia

MC      

26 Ottobre 2016

 

Per anni gli agricoltori hanno protetto e gestito il territorio con pratiche sostenibili di sfruttamento delle risorse. Tutto seguiva un ciclo senza sprechi. Allevare significava far crescere animali ben nutriti che compivano l’intero ciclo vitale in azienda. Ogni risorsa era spesa bene e quando necessario riutilizzata.

L’agricoltura ha sempre rappresentato la fonte della vita e del cibo, ma negli ultimi decenni l’uomo ha cambiato le regole. Oggi l’allevamento viene condotto senza un legame con la terra e con l’ambiente circostante in enormi capannoni di cemento che sembrano grandi fabbriche. Il mangime percorre migliaia di chilometri, mentre gli animali stanno fermi sul posto senza muoversi. Gli ortaggi e la frutta sono coltivati in luoghi dove tutte le variabili risultano controllate. Sono bellissimi da vedere, non hanno più bisogno di seguire le stagioni. Peccato che hanno perso il sapore, la sostanza e spesso anche il valore nutritivo…

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Certe vacche autoctone producono quantità irrisorie di latte rispetto alle holstein, che sono vere e proprie macchine da latte. Ma il loro latte ha caratteristiche uniche e non può essere sostituito solo per incrementare la produzione.

Da un lato le regole del mercato impongono superfici di coltivazione sempre maggiori, mentre il numero delle aziende diminuisce. Gli agricoltori che non tengono i ritmi sono costretti a lasciare marcire il frutto del proprio lavoro sui campi perché spesso i costi di produzione dell’annata non verranno coperti dai ricavi.

Accade che in un mondo in cui le risorse sono limitate, in cui la domanda e i consumi alimentari sono eccessivi, ogni nazione, invece di rispondere alla domanda locale, risponde a quella di un mercato che ha una dimensione globale. Quindi gli agricoltori invece di coltivare prodotti che potrebbero rivendere al giusto valore con filiere corte direttamente nel proprio territorio, si specializzano e trasformano i loro campi in distese uniformi per adeguarsi al mercato globale.

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Il lungo elenco degli effetti negativi della Rivoluzione verde include diverse forme di consumo del suolo: erosione, inquinamento e impoverimento

Eccolo il sistema agro-industriale che detta le sue regole. O sei dentro o sei fuori. Le regole sono chiare, ormai le conosciamo tutti: il cibo fuori stagione arriva nei nostri piatti dall’altra parte del globo, i semi sono brevettati, gli allevamenti sono diventati delle fabbriche, le coltivazioni di biomasse sono usate per le energie rinnovabili… Tutti fenomeni figli di un epoca in cui le premesse della produzione sono cambiate.

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La terra da risorsa naturale è diventata un semplice substrato che accoglie sostanze di sintesi di varia natura. Il suo compito è quello di assorbirle, restituirle e continuare così per lunghi anni.

Una delle ferite più gravi è la perdita di biodiversità a causa della necessità di coltivare quasi esclusivamente poche varietà ibride. Si parla dell’abbandono di circa il 90% delle varietà coltivate un tempo. La natura ci ha sempre insegnato che è la diversità a premiare perché è colei che trova rimedio all’imprevisto, mentre con l’omologazione e la poca varietà genetica si riduce la capacità di adattamento, oltre che alla possibilità di potere usufruire di una dieta varia e di qualità.

Perché alla fine, particolare che spesso si dimentica, questi prodotti agricoli saremo noi a mangiarli!

In una zona a tradizione cerealicola come quella in cui operiamo ci sono ormai troppi agricoltori disposti a scommettere su una sola varietà di frumento. Spesso li sentiamo dire di avere ” l’aratro sempre in movimento”, o la “seminatrice sempre in azione”! Lo dicono sorridendo, ma con il rammarico di non poter competere con Paesi in cui le estensioni dei terreni sono molto maggiori rispetto a quelle medie delle aziende italiane. È una continua battaglia, combattuta con strategie ormai vecchie. Una volta entrati nel vortice del produttivismo e della destinazione alla grande distribuzione considerata una “sicurezza” è difficile rendersi conto che in realtà si tratta di una falsa speranza. Infatti l’instabilità dei mercati rende i contratti con la Grande Distribuzione sempre più esigui, facendo sì che la speranza sia sempre quella di “produrre di più la prossima annata”!

L’illusione sembrerebbe finita considerando che le varietà ibride sono ormai giunte a dare il massimo che si può chiedere ad una semplice pianta, ma adesso le speranze si ripongono sugli OGM, che rappresenterebbero la seconda Rivoluzione Verde. Gli agricoltori, accecati dalla “quantità della prossima annata”, vedono negli OGM la nuova Eldorado verde!! Senza considerare le conseguenze ancora sconosciute di natura ambientale, biologica e sociale…

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Gli OGM non sono sostenibili, sono contaminanti, il prodotto perfetto dell’agro-industria, il prodotto di punta di un sistema che in agricoltura sovverte ogni principio di naturalità.

L’agricoltura, per come l’abbiamo reinventata e sviluppata, è diventata un problema molto serio. L’azienda agricola non è più un’unità produttiva, ma è stata smantellata e destrutturata in tanti pezzi da specializzare. È stata sganciata dal sistema locale di produzione. Cosa è diventato l’agricoltore oggi? Cosa governa? L’azienda agricola moderna non possiede più tutti i fattori produttivi, molte non possiedono più neanche le macchine agricole e si rivolgono al contoterzismo. Paradossalmente sembra che nell’azienda agricola non c’è più bisogno dell’agricoltore! Il fattore umano è diventato superfluo se quasi tutti i fattori della produzione sono ormai esterni all’azienda, se il modo di produrre non viene più deciso dall’azienda stessa ma dalla (il-) logica del sistema.

NON ABBIAMO BISOGNO DI AUMENTARE LA PRODUZIONE!
Oggi gli agricoltori sono diventati degli operai di una catena che fa da supervisore verso procedimenti produttivi standardizzati, usa varietà standard, gli si dice cosa fare e quando fare, dove vendere, quando vendere e a quanto vendere!! È come se l’agricoltore fosse parte di un sistema più grande che non prevede la sua esistenza come parte attiva di un processo di miglioramento, creazione, produzione.
Per uscire da questo vortice di illogicità noi decidiamo di tornare ad essere agricoltori e allevatori figli legittimi della tradizione contadina del nostro territorio. Per vincere questa battaglia decidiamo di ricominciare a produrre prodotti tipici, da rivendere con un valore aggiunto maggiore.
Ebbene si, ci siamo disintossicati le idee! Crediamo che il cibo sia il principale fattore di definizione dell’identità umana, poiché ciò che mangiamo è sempre un prodotto culturale. Il cibo è la risultante di una serie di processi culturali che trasformano la materia prima a prodotto della cultura di un territorio.
Più che aumentare la produzione, dobbiamo migliorarla e pulirla. Non si può chiedere ogni anno sempre di più ad un terreno, ad una vacca da latte o pretendere che un pollo cresca in metà tempo rispetto al suo bioritmo naturale.
Quindi decidiamo di orientarci su varietà e razze autoctone, rifiutiamo la monocoltura e ci rivolgiamo alla produzione di un prodotto tipico, sano e di qualità.

Masseria Cuccia

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La Masseria Cuccia è molto spesso circondata da campi di sulla