Lenticchia

LA LENTICCHIA

(Lens esculenta, Lens Culinaris)

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 Avvicendamento e lavorazione del terreno

La lenticchia rappresenta un avvicendamento ideale per i cereali autunno-vernini; il suo inserimento negli ordinamenti colturali può contribuire ad un più razionale utilizzo dei terreni, soprattutto dove viene attuata la monosuccessione del frumento duro. L’inserimento della leguminosa nell’avvicendamento determina un incremento delle rese del frumento per il miglioramento della fertilità del terreno, la riduzione degli attacchi di ‘mal del piede’ e la riduzione della presenza di infestanti graminacee.

Per le leguminose da consumo umano come la lenticchia è bene utilizzare terreni non calcarei in quanto nei terreni calcarei il seme può risultare di difficile cottura.

La lenticchia non ha un apparato radicale profondo quindi si possono effettuare lavorazioni poco profonde anche sostituendo l’aratura con l’impiego di chisel o coltivatori. E’ bene anticipare la lavorazione principale al verificarsi delle prime piogge autunnali in modo da favorire la germinazione delle infestanti che verranno controllate con le lavorazioni complementari. Una notevole riduzione dei costi di produzione può essere ottenuta anche ricorrendo alla semina su terreno sodo o non lavorato; il ricorso a questa tecnica è legata ad una buona struttura del terreno ed alla scarsa presenza di residui colturali. Quando si adotta questa tecnica le infestanti nate con le piogge autunnali devono essere controllate con l’impiego di un diserbante totale (glyphosate) almeno una settimana prima della semina.

 Fertilizzazione

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La lenticchia, come le altre leguminose, non presenta particolari esigenze riguardo ai fertilizzanti. L’azoto assorbito è di origine biologica in quanto proviene dalla fissazione dell’azoto atmosferico operata dai batteri simbionti contenuti nei tubercoli radicali. Non sono pertanto necessari, nella generalità dei casi, apporti di concime azotato. Piccole dosi, da 10 a 30 kg ha-1, possono essere distribuite alla semina con funzione di ‘starter’. Con la concimazione fosfatica vanno distribuiti 40-90 kg/ha di P2O5 pari a 100-200 kg/ha di supertriplo 0-46-0. Per quanto riguarda il potassio, vista la sufficiente dotazione dei terreni siciliani, esso va somministrato solo nei casi di provata carenza.

Semina

L’epoca di semina coincide con quella del frumento duro; in pianura le semine possono essere effettuate da metà novembre fino a metà dicembre. Con il ridursi delle temperature aumenta il periodo di germinazione. Al crescere dell’altitudine le semine possono essere anticipate all’inizio di novembre in quanto la diminuzione di temperatura dovuta al crescere dell’altitudine determina il rallentamento dello sviluppo.

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Riguardo alle modalità di semina, la tecnica più razionale è quella della semina a file effettuata con le seminatrici utilizzate per la semina del frumento; la distanza fra le file dovrebbe essere compresa fra 15 e 30 cm, adottando le distanze maggiori nei terreni più fertili. L’investimento ottimale è di circa 150 semi per mq; considerato che il peso di mille semi per le lenticchie a seme piccolo è di circa 30 grammi, la dose di seme per ha per queste varietà è di circa 50 kg/ha. Le varietà a seme grosso hanno un peso di mille semi di circa 60 grammi; in questo caso la dose di seme sarà di 90-100 kg/ha .

Attualmente non esistono varietà italiane iscritte al Registro varietale. E’ possibile utilizzare, fra i tipi a seme piccolo, popolazioni locali tipo la ‘lenticchia di Castelluccio’ e la ‘lenticchia di Pantelleria’, fra tipi a seme grosso alcune popolazioni siciliane come la ‘lenticchia di Villalba’.

4 Controllo delle infestanti

Il controllo delle infestanti esercita una certa rilevanza in quanto queste, oltre ad esercitare una certa influenza negativa sulla resa in granella, rappresentano un ostacolo per il regolare funzionamento delle mietitrebbie e possono peggiorare la qualità merceologica della granella.

Per la lenticchia, come per le altre leguminose da granella, è opportuno scegliere campi che presentino una bassa presenza di infestanti in quanto le leguminose sono poco competitive nei riguardi delle infestanti.

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Oltre al controllo ottenibile con le lavorazioni, che è opportuno distanziare fra loro per favorire l’emergenza delle infestanti, o con il diserbo pre-semina con glyphosate se si effettua la semina su terreno non lavorato, è opportuno eseguire il diserbo in pre-emergenza, subito dopo la semina, impigando prodotti a base di Pendimethalin (Stomp 330 E, Most L) o con la miscela Pendimethalin+Imazamox (Oklahoma). Se le condizioni di umidità del terreno lo consentono è bene rullare il terreno con un rullo a denti per migliorare la distribuzione del diserbante in pre-emergenza.

Per il controllo in post-emergenza delle infestanti dicotiledoni (a foglia larga) è utilizzabile in Italia il solo Pyridate (Lentagran 45 WP) mentre per il controllo delle graminacee sono disponibili diversi principi attivi, quali Fluazifop-P-butyl (Fusilade), Haloxifop-P-methyl(Gallant W 30), Propaquizafop (Agil), quizalofop-P-ethil (Targa flo).

Avversità parassitarie

Il principale patogeni che attacca la coltura è il Fusarium oxysporum. Questo si manifesta in modo particolare in condizioni di ristagno idrico che deve essere evitato con una accurata sistemazione superficiale del terreno.

Fra gli insetti possono essere particolarmente dannosi i coleotteri dei generi Bruchus e Callosobruchus le cui larve forano i baccelli e rodono i semi. Per il controllo di questi coleotteri è opportuno il controllo in campo delle ovature e se si nota la presenza trattare con insetticidi piretroidi.

Raccolta

La pianta presenta un’altezza contenuta ed è spesso allettata per cui particolare attenzione deve essere prestata per la raccolta. Questa può essere effettuata o sfalciando la coltura quando i primi semi hanno raggiunto la maturazione completa e disponendo il prodotto in andane che saranno trebbiate successivamente o utilizzando le mietrebbie impiegate per la raccolta del frumento regolate in modo opportuno.

Post raccolta

E’ importante sottolineare che per essere destinato alla vendita il seme deve essere calibrato con macchine apposite; con questa operazione vengono eliminati anche i semi spezzati. Il prezzo del prodotto è generalmente determinato dalla pulizia del prodotto e dalla assenza di semi di piante infestanti.