GRANO ANTICO “TIMILIA”

VALUTAZIONE GRANO DURO SICILIANO «TIMILIA»

LOCALITA’ TRE MONZELLI – CALTAVUTURO (PA)

AZIENDA AGRICOLA MASSERIA CUCCIA – CALTAVUTURO PA

INTRODUZIONE

La reintroduzione e valorizzazione delle antiche varietà di grano duro risponde all’esigenza di puntare sulla «qualità tradizionale» delle farine per la panificazione e la pastificazione, ma anche prodotti tipici da forno.

timilia2La farina di grano Timilia (o grano marzuolo anticamente Tùmìnia, è una delle 32 cultivar coltivate nelle provincie di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Messina, Palermo, Ragusa, Trapani con cui si prepara il pane nero di Castelvetrano), come le altre varietà tradizionali siciliane, risultano “espulse” ormai da molto tempo dal panorama varietale siciliano per la taglia molto alta, le rese non adeguate agli standard moderni e per caratteristiche tecnologiche ritenute limitative sempre dagli stessi portatori di standard moderni!

 

Per noi produttori della collina interna siciliana la reintroduzione dei grani antichi nei nostri campi va vista non come un nostalgico ritorno al passato, ma come la necessità di recuperare le materie prime essenziali per ottenere quelle produzioni tipiche, dai sapori autentici, della gastronomia tradizionale siciliana.

In un epoca in cui è difficile convincere gli agricoltori della necessità di uscire dal vortice del produttivismo come scelta obbligata per la tutela della qualità del cibo e della salute dei nostri terreni e quindi del nostro territorio, in cui le nostre istituzioni continuano a votare accordi commerciali intercontinentali per ridurre il nostro grano a prodotto «da taglio» per grani esteri inquinati, noi riteniamo che la strada da percorrere sia quella opposta e che per noi comincia da una salita alberata, che ci condurrà alla tutela della salute e dell’ambiente.

METODOLOGIA

La prova è stata condotta nell’annata 2017 presso l’Azienda Agricola Masseria Cuccia, su una particella ampia 0,70 Ha, con suolo argilloso, altitudine 870 m.s.l.m. giacitura acclive, esposizione Nord-est / Sud-ovest.

timilia1Lavorazioni del terreno: aratura 25-30 cm, ripasso superficiale con tiller per la rottura delle zolle, amminutamento ulteriore con erpice a molla con interramento e incorporamento successivo del seme e del concime di semina (urea fosfato q.li 1,5/ha). Non è stata eseguita rullatura.

 

 

 

Superficie interessata: 0,70 Ha

Varietà: Timilia

Data di semina: 24-02-2017

Densità e modalità di semina: Kg 170/ha a spaglio con spandiconcime

Località: C.da Gangitani – Caltavuturo (PA)

Tipo di terreno: argilloso

Avvicendamento colturale: schema tipico biennale della zona, con cereale-erbaio misto (leguminose-avena)

Concimazione di fondo: 18-46 q.li 1,0/ha

Diserbo: non effettuato

Concimazione di copertura: non effettuata

Trebbiatura:

Le osservazioni da eseguire saranno quelle della prassi valutativa per grano duro, ovvero il n. di spighe per mq, l’altezza delle piante, data di spigatura, % di allettamento, eventuali patologie presenti, considerazione sull’andamento climatico durante le varie fasi del ciclo.

PREPARAZIONE DEL TERRENO

È stata condotta un’aratura a 25-30 cm, ripasso superficiale con tiller per la rottura delle zolle, amminutamento ulteriore con erpice a molla con interramento e incorporamento successivo del seme e del concime di semina (urea fosfato q.li 1,0/ha). Non è stata eseguita rullatura.

SEMINA

timilia3Il seme proviene da campi di moltiplicazione siciliani della provincia di Caltanissetta. La semina è fatta a spaglio con interramento mediante passaggio successivo con erpici, con una quantità di 150 Kg/ha. In tal modo viene prevista una densità di circa 300-400 semi germinabili/mq. Tale quantità potrebbe essere ritenuta eccessiva se non fosse per la tendenza del terreno a formare crosta superficiale e quindi ritenere le perdite intorno al 15-25%, ma anche in considerazione dell’epoca di semina della timilia che non è autunnale ma ben più tardiva.

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CONCIMAZIONI

Si conduce un solo e blando intervento alla semina con urea-fosfato, considerando l’obbiettivo di puntare sulle superiori capacità adattative e di risposta dei grani antichi rispetto a quelli convenzionali a parità di situazioni di stress (idrici, competizione con infestanti).

EMERGENZA

A 25 giorni dalla semina, ma a 15 giorni dall’evento piovoso determinante a fare scattare l’assorbimento di acqua delle cariossidi ed attivare così i processi di germinazione, è cominciata l’emergenza, ovvero la fuoriuscita delle plantule dalla superficie del terreno, che si è protratta per 10-15 giorni.

emergenza-timilia-18-03-2017

Grazie alla buona preparazione del letto di semina ed alle buone precipitazioni piovose, l’emergenza risulta uniforme, costituendo il primo tassello per il raggiungimento di una buona densità di piante/mq.